11 June, 2008

Romeno ucciso dai datori di lavoro ITALIANI per l' assicurazione

I BRAVI ITALIANI
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mercoledì 11 giugno 2008 dal Corriere della Sera

VERONA - Sembrava un suicidio, o un terribile incidente. Ma era un omicidio volontario. Adrian Kosmin, il romeno di 28 anni trovato morto carbonizzato a bordo della sua Rover 25 la notte tra venerdì e sabato in una strada secondaria di Cavaion, nel Veronese, poco distante dalla A22, è stato massacrato dai suoi datori di lavoro per 900 mila euro: tanto valeva il premio dell' assicurazione sulla vita che gli avevano fatto stipulare. In manette sono finiti Valerio Tancredi Volpe e la sua convivente Cristina Nervo. È stata la donna a cedere ieri davanti al pm Giulia Labia e a raccontare come si sarebbero svolti i fatti. La coppia avrebbe dato appuntamento a Kosmin, che lavorava come autotrasportatore per Volpe, in casa propria. Qui avrebbe sedato l' uomo con alcuni farmaci, lo avrebbe colpito e infine bruciato. Dopo, sarebbe seguita la messa in scena dentro l' automobile, abbandonata nelle campagne di Affi. Secondo l' accusa, il movente sarebbe stato il premio dell' assicurazione fatta stipulare con un preciso intento al romeno. «È meglio farla nel caso in cui ti succeda qualcosa sul lavoro», avrebbero spiegato l' uomo e la donna a Kosmin. La beneficiaria, in quel caso, sarebbe risultata proprio Cristina Nervo, futura titolare della ditta. Adrian si trovava in Italia da un paio d' anni. Viveva alle Golosine. Mai avuto problemi con la giustizia, regolare, nessun «giro» pericoloso, Kosmin non era stato ancora regolarmente assunto. Quando il suo corpo è stato trovato nell' auto, si era pensato a un incidente, alla tappezzeria dell' auto che aveva preso fuoco all' improvviso. Probabilmente a causa di una bomboletta di gas, di quelle per il campeggio, trovata vuota a bordo dell' abitacolo. Ieri però l' autopsia ha rivelato che il romeno era già morto, quando sono divampate le fiamme in macchina: nei polmoni non c' era traccia di fumo e questo escludeva dunque l' ipotesi dell' intossicazione. I carabinieri guidati dal maresciallo Marco Del Ton hanno lavorato ininterrottamente per tre giorni prima di chiudere il cerchio intorno alla coppia dei datori di lavoro. I tabulati del telefonino della vittima hanno infine confermato il racconto di Cristina Nervo. Il suo compagno Valerio Tancredi Volpe si è trincerato nel silenzio. Serra Elvira